Raggiungendo l’Abbazia delle Tre Fontane si ha l’immediata sensazione di un’immersione nel medioevo, tanto è il fascino e il mistero che il luogo riesce a trasmettere. L’ingresso al complesso è costituito da una serie di 3 archi, tra cui quello centrale in marmo risalente al XIII secolo. Superato l’ingresso notiamo la chiesa dei Ss.Vincenzo e Anastasio, fondata da Onorio I nel 625, mentre sulla sinistra vi sono gli edifici che racchiudono il chiostro ed il monastero, non visitabili perché luoghi di clausura; sulla destra la chiesa più antica, S.Paolo alle Tre Fontane, costruita sul luogo dove l’apostolo Paolo fu martirizzato nel 67 d.C. I monaci greci furono i primi a inserdiarvisi, a seguire Innocenzo II la affidò ai monaci cistercensi di S.Bernardo di Chiaravalle che la ricostruirono, secondo le norme rigorose dell’Ordine, restituendo un’Abbazia talmente bella e possente che la struttura che oggi possiamo ammirare risulta più o meno inalterata da allora. Nel 1868 papa Pio IX affidò l’Abbazia ad una compagnia di frati Trappisti, i quali, dopo aver bonificato la zona dalla malaria, vi piantarono una gran quantità di eucalipti, allora ritenuti una barriera al diffondersi della malaria, costituendo così un celebre e salubre bosco, mèta delle scampagnate dei romani che qui venivano a godere sia della pace e della bellezza del luogo, sia delle rinomate specialità dei frati come il cioccolato ed il liquore ricavato dalle foglie di eucalipto.

Appuntamento con la guida dott.ssa Eleonora Guerrini alle ore 10.00 presso il Monastero in Via delle Acque Salvie, 1. Parcheggio interno all’Abbazia.
Costo: soci euro 5; non soci euro 7