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L’ACQUA: LA BELLEZZA, LA GIOIA, L’INQUIETUDINE, LA TRAGEDIA
25 Aprile 2017 h 11:15 - 13:00
con un ricordo di E.Granados (27/7/1867-24/3/1916)
a conclusione del centenario della scomparsa
INGRESSO GRATUITO
“Di nessuno dei Preludi si è scritto tanto quanto del n.15…perché è il più legato ad un famoso episodio narrato da Gorge Sand nell’Histoire de ma vie. Scrive la romanziera che, dovendosi recare da Valldemosa a Palma, partì di buon mattino con i figli, lasciando alla Certosa Chopin di eccellente umore. In seguito il tempo si ruppe, diluviò più che non piovve, per loro si creò una situazione pericolosa per cui non poterono rientrare che in piena notte, preoccupati anche per l’ansia che il musicista doveva provare per la loro sorte, con un tempo simile ed un’assenza così prolungata. Egli infatti sedeva come annichilito al pianoforte … Riavutosi, raccontò che, persa ad un certo momento ogni cognizione della realtà, si era visto annegato in mezzo ad un lago, mentre pesanti gocce d’acqua gelida gli cadevano ritmate sul petto. …” (Gastone Belotti: “Chopin” – E.D.T. 1984)
“… era naturale che l’ideale ispiratore del panismo di Debussy fosse Chopin, polacco di nascita ma intimamente francese, elegante e ‘nuancé’, per cultura. … in questi Preludes non abbandona la sua attitudine coloristica, il suo rifiuto dell’autobiografismo sentimentale: siamo, ancora una volta, di fronte all’opera di un «poeta delle cose», dei paesaggi, delle acque, del vento, che anche della tastiera fa, come già dell’orchestra, una caleidoscopica tavolozza al servizio dell’immagine o, meglio, della sua risonanza.” (Cesare Orselli: “Aspetti della musica moderna-Debussy” – ed. Fratelli Fabbri 1978)
“In «Jeux d’eau» di Ravel si assisteva al recupero del grande virtuosismo lisztiano (d’obbligo il richiamo ai «Giochi d’acqua a Villa d’Este»). …” (Cesare Orselli : da una monografia su Ravel)
“…Il contributo che voi avete dato, con la perfezione dei vostri strumenti, al mio suonare e, con la bellezza del loro suono, alla mia immaginazione, è grande almeno quanto la vostra gentilezza ed amicizia, delle quali ho ricevuto siffatta prova – quest’ultimo (il gran coda che Erard aveva appena donato a Mendelssohn: n.d.r.) non ne è che un ulteriore esempio.” (da una lettera di Felix Mendelssohn a Pierre Erard del 18 dic. 1839)
“L’invito per un concerto alla Casa Bianca ritardò la partenza da New York, cosicché Granados e la moglie sbarcarono a Londra solo il 19 marzo. Il 24 marzo si imbarcarono a Folkestone sul Sussex, con un tempo splendido: durante la traversata il piroscafo veniva silurato senza preavviso da un sottomarino tedesco. Un passeggero disse che Granados, già in salvo su una scialuppa, si era lanciato in acqua per soccorrere la moglie tra le onde, scomparendo insieme con lei. I corpi non furono ritrovati.” (Piero Rattalino: “Dall’Ottocento al Novecento: Granados” – ed. Fratelli Fabbri 1978)
CONCERTO
Fryderyk Chopin (1810-1849)
La goutte d’eau (La goccia d’acqua)
n.15 da Preludes op.28
Claude Debussy (1862-1918)
Le jardin sous la pluie (Il giardino sotto la pioggia)
n.3 da Estampes
La Cathedral engloutie (La Cattedrale sommersa)
n.10 da Preludes Livre I
Maurice Ravel (1875-1837)
Jeux d’eau (Giochi d’acqua)
Felix Mendelssohn (1809-1847)
Barcarola veneziana op.19 n.6
Barcarola veneziana op.30 n.6
dalla raccolta delle “Romanze senza parole”
Franz Liszt (1811-1886)
S.Francesco di Paola cammina sulle onde
n.2 delle Légendes
Enrique Granados (1867-1916)
Valses poeticos
(Introducción – Melòdico – Tempo de Vals Noble – Tempo de Vals Lento – Allegro humorístico – Allegretto – Quasi ad libitum – Vivo – Coda)
Allegro de concierto
Irene Veneziano al pianoforte
Decisamente coinvolgente è questo concerto che vede il ritorno, dopo 5 anni, di Irene Veneziano, la quale aveva inaugurato la nostra rassegna col primo concerto del 4 dicembre 2011 in pieno bicentenario della nascita di Franz Liszt. Questo concerto ha per tema l’acqua, prendendo spunto dal CD che la stessa Veneziano ha inciso su tale argomento e che è uscito insieme col numero di novembre della rivista “Amadeus”, con la differenza che qui il tema è approfondito mettendo in evidenza le diverse implicazioni che l’elemento “acqua” può avere nella psiche e nella vita stessa dell’uomo, presentandosi nelle differenti forme e condizioni: naturali oppure costruite o causate dall’intervento umano. L’acqua, nelle diverse situazioni, può dunque evocare o determinare bellezza, suscitare gioia, cagionare inquietudine o addirittura provocare una tragedia, e i brani in programma esplorano o evocano oppure semplicemente si riferiscono a ciascuno di tali effetti, pur non essendo raggruppati in base a questi ma presentandosi in un ordine funzionale ai tempi ed all’architettura del concerto stesso.
Si inizia giustamente con un Preludio: si tratta del n.15 dell’op.28 di Chopin, composto all’epoca del suo soggiorno a Maiorca con George Sand e nel quale è evocato potentemente il passaggio da un relativa serenità iniziale ad una angosciante inquietudine, ben narrata nella citazione della scrittrice alla pagina del concerto. Passando a Debussy “Il giardino sotto la pioggia”, se da una parte può generare una certa inquietudine dovuta al ritmo martellante della pioggia e all’evocazione sonora di un forte temporale, dall’altra con la citazioni di due motivi popolari francesi per l’infanzia, una ninna nanna e una favola, può suggerire invece il senso di gioia che si prova quando si ha la consapevolezza di essere al riparo. “La cattedrale sommersa”, pur con le sue atmosfere trasparenti di una luce filtrata dall’acqua della baia bretone dove sorgeva la leggendaria isola d’Ys, è riferita alla tragedia provocata dall’acqua che l’ha inesorabilmente sommersa insieme con la sua splendida città, della quale tuttavia periodicamente riemerge la cattedrale coperta di alghe, fa udire ancora il suono delle campane, per poi essere nuovamente inghiottita dai flutti. Termina la prima parte Jeux d’eau di Ravel evocando questa volta la gioia dei giochi d’acqua, a volte naturali ma spesso allestiti dall’uomo, come nel caso dell’analogo “Jeux d’eau a la Villa d’Este” di Liszt, che subito questo brano di Ravel ci richiama alla mente. Le due Barcarole Veneziane di Mendelssohn evocano ovviamente la bellezza di Venezia, mirabile costruzione dell’uomo dove l’acqua è elemento caratterizzante, che rimase a lungo impressa nella mente dell’autore, il quale l’aveva scoperta appena ventenne durante il suo Grand Tour in Italia. Nella leggenda “S.Francesco di Paola cammina sulle onde” – che Liszt compone nel 1863 (quando già è a Roma) insieme con l’altra “S.Francesco d’Assisi predica agli uccelli” – il sentimento dominante è l’inquietudine per il mare in burrasca che non consente al Santo di imbarcarsi, perché nessuno vuole affrontare quella tempesta, fino a che, posato il suo mantello sul mare, questo miracolosamente si calma e gli consente di fare la traversata camminando sulle onde.
Ancora il mare è teatro di una tragedia quando il 24 marzo 1916 Enrique Granados e la sua adorata moglie Amparo scompaiono tra i flutti della Manica dopo il siluramento della nave su cui viaggiavano: qui però non si tratta di musiche dedicate all’acqua, bensì di un ricordo del compositore iberico a soli 5 giorni dallo scadere del centenario della scomparsa (ma già all’interno del 150enario della nascita). Ascolteremo prima i deliziosi Valses poeticos di un Granados molto giovane, all’incirca ventenne: una serie di valzer con una introduzione e una coda, sostanzialmente con la stessa architettura dei valzer viennesi degli Strauss, ma di un’atmosfera nostalgica, testimone non solo del clima decadente di quel periodo ma anche di un genere musicale – una danza che aveva segnato un’epoca – giunto ormai alle soglie di un inesorabile tramonto. Conclude degnamente Allegro de concierto col suo carattere brillante: il brano, vittorioso in un concorso di composizione indetto dal Conservatorio di Madrid nel 1903 per il quale era stato composto, ha uno stile che può ricordare Liszt, col quale Granados ha pure avuto in comune l’amore per Dante, cui ha intitolato un poema sinfonico nel 1908.
Irene Veneziano svolge intensa attività concertistica in Europa (Italia, Svezia, Polonia, Francia, Svizzera, Albania, Montenegro, Slovenia, Germania, Austria, Spagna, Repubblica Ceca, Gran Bretagna), Asia (Vietnam, Giordania, Israele, Libano, Cina, Singapore, India, Corea), Africa (Tunisia), America del Sud (Perù) e del Nord (Usa, Canada). A Pechino è stata nominata membro onorario del Beijing Bravoce Music Club e in Perù ha ricevuto il titolo onorifico di “Visitante distinguida”. Nel 2011 ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano.
Ha vinto una trentina di concorsi pianistici nazionali ed internazionali. Semifinalista al prestigiosissimo Concorso F.Chopin di Varsavia 2010 e finalista all’International German Piano Award di Francoforte 2015, ha ottenuto tra gli altri il Prix Jean Clostre a Ginevra, il secondo premio al B&B di New York, il premio A. Casella al Premio Venezia, 1° Premio e Grand Prix al Tim di Parigi. Ha suonato più volte per Radio3 ai Concerti del Quirinale, per la Radio Suisse Romande a Ginevra, per Radio Classica.
La rivista musicale Amadeus ha pubblicato nel 2015 un suo cd solistico (“Irene Veneziano live in Torino”) e uno in duo dedicato a Ottorino Respighi e nel 2016, in copertina, il suo Cd solistico “Jeux d’eau”. Ha prodotto due cd solistici e un vinile. La rivista Suonare News ha pubblicato un suo Cd Demo per il Celviano Grand Hybrid della Casio in ottobre 2016. Ha inciso un Cd del compositore Franco Salaris e uno del compositore Remo Vinciguerra pubblicato da Edizioni Curci. L’Edizione musicale Vigormusic ha pubblicato la sua composizione “Rêve” per flauto e pianoforte e la sua composizione “Profumo” per pianoforte solo.
È consulente artistico della stagione concertistica nelle oncologie “Donatori di musica”.
Tiene numerosi corsi di perfezionamento annuali ed estivi ed è spesso chiamata in giuria in concorsi nazionali ed internazionali. È docente di pianoforte presso il Conservatorio “G. Puccini” di Gallarate. È testimonial del pianoforte digitale ibrido Celviano Grand Hybrid della Casio.
I concerti si terranno nella Sala del Trono della Villa d’Este – p.za Trento, 5 – Tivoli (Roma)
L’ingresso ai concerti è del tutto gratuito e consentito, solo fino ad esaurimento dei posti in sala, previo ritiro di un tagliando distribuito il giorno stesso all’ ingresso della Villa da mezz’ ora prima del concerto.
Se si intende visitare la Villa, la visita rimane invece a pagamento secondo le tariffe vigenti: è gratuita la prima domenica di ogni mese.